Il paradosso del post-vendita ha una proposta: Planner24
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Il 09.10.2025 il nostro CEO Michele Romagnoli ha partecipato al 5° Aftermarket Report 2025, intitolato “Tech & Fintech, ricambi sostenibili e ricambio generazionale”, realizzato da SICURAUTO.it, come relatore della tavola rotonda dal titolo 𝗧𝗲𝗰𝗻𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮 𝗲 𝗔𝗜 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗼𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗻𝗲: 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗴𝗶𝗮' 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝗼𝗴𝗴𝗶? che ha visto la partecipazione anche di 𝗘𝗳𝗿𝗲𝗺 𝗕𝗿𝗲𝘀𝗼𝗹𝗶𝗻 – Direttore Aftermarket Networks, Arval Italia e 𝗠𝗮𝗻𝘂𝗲𝗹 𝗧𝘂𝗿𝗰𝗵𝗲𝘁𝘁𝗼 – Dipartimento Tecnico e Sviluppo, Launch Italy.
Ne è emerso un confronto tra Claudio Cangialosi nel ruolo di moderatore e gli altri importanti relatori della tavola rotonda con domande e spunti di alto livello che ci hanno dato la possibilità di di raccontare la nostra visione strategica alla base del progetto Planner24.
Ecco i passaggi più significativi del nostro CEO.
Perché abbiamo sviluppato Planner24 e come funziona?
“Abbiamo sviluppato Planner24 partendo da una constatazione molto semplice: il mercato del post-vendita oggi vive un paradosso. È un settore frammentato, con standard disomogenei, dove i grandi canalizzatori – flotte, assicurazioni, car maker – per esigenze di controllo adottano una moltitudine di strumenti diversi verso le singole officine. una sorta di matrice complessa a tre dimensioni. Il risultato è una 'disorganizzazione dall'alto' che crea un enorme 'vuoto di connessione'.

Ma attenzione qui viene il bello: come viene colmato questo vuoto? Oggi avviene in modo artigianale con carta, penna o strumenti non integrati come Excel e calendari Google.
La nostra tesi strategica è differente: abbiamo adottato una visione 'bottom-up’, siamo partiti dalle esigenze operative immediate dell'officina per diventare il loro partner essenziale.
Come funziona? In modo molto semplice. Planner24 è un tool verticale focalizzato su un singolo processo chiave: la gestione degli appuntamenti. Non chiediamo alle officine di sostituire i loro gestionali, spesso obsoleti ma radicati. Proponiamo una soluzione 'a bassa frizione' che si integra e arricchisce i sistemi esistenti, portando benefici tangibili dal primo giorno: riduciamo il tempo medio di gestione di un appuntamento di oltre il 40%.
Ma il vero 'perché' è più profondo. Planner24 non è solo un'agenda digitale. È quello che noi chiamiamo un 'attivatore' strategico. Ogni appuntamento gestito non serve solo a rendere più efficiente il car service, ma inizia a mappare e aggregare l'asset più importante e oggi invisibile del mercato: la 'Capacity', cioè la capacità produttiva reale e in tempo reale di ogni singolo centro riparativo. Stiamo costruendo, dal basso, l'infrastruttura dati che permetterà finalmente a tutto l'ecosistema, inclusi i grandi player, di operare con processi 'full digital' basati su dati certi e non su stime.”

Quali sono le resistenze culturali che hai incontrato nel proporre Planner24 al mondo dell’autoriparazione?
“Questa domanda tocca un punto cruciale. Più che di 'resistenza culturale' alla digitalizzazione, parlerei di una 'stanchezza da frammentazione'. L'autoriparatore oggi non è contrario alla tecnologia, è sfinito dalla duplicazione dei dati e dall'inefficienza generata dalla necessità di usare decine di portali e strumenti diversi imposti dall'alto. La sua non è resistenza, è autodifesa.
La nostra strategia 'bottom-up' è stata disegnata proprio per superare questa barriera. Non arriviamo dicendo 'cambia tutto', ma 'potenzia quello che hai'. L'approccio 'a bassa frizione' è fondamentale:
1. Integrazione, non sostituzione: Non minacciamo i loro sistemi gestionali. Ci affianchiamo ad essi, valorizzando i dati che già possiedono.
2. Valore immediato e quantificabile: Non parliamo di futuro, risolviamo i problemi di oggi. Liberiamo il centralino, miglioriamo la saturazione dei reparti e semplifichiamo il lavoro degli addetti.
Quando dimostri che il tuo strumento non è 'un'altra cosa da fare', ma la soluzione che unifica e semplifica il caos esistente, la resistenza scompare e si trasforma in adozione. La vera sfida culturale, quindi, non è convincere le officine a usare il digitale, ma creare uno standard 'de facto' che parta dal basso e che l'intero mercato possa adottare per parlare finalmente la stessa lingua: la lingua della 'Capacity' in tempo reale."
Quale resistenza più grande rende tecnologia e AI ancora lente nell’affermarsi nell’Aftermarket?
"Contrariamente a quanto si possa pensare, la resistenza più grande non è né culturale, né tecnologica. Gli algoritmi di AI esistono e gli autoriparatori sono stanchi di processi inefficienti, non della tecnologia in sé.
Il vero, grande collo di bottiglia che frena l'adozione dell'AI è infrastrutturale: è la mancanza di un dataset standardizzato e affidabile sulla 'Capacity' operativa, ovvero sulla capacità produttiva reale e in tempo reale del mercato.
L'intelligenza artificiale, per quanto potente, non può generare valore dal nulla. Ha bisogno di 'carburante' di alta qualità, e nel nostro settore questo carburante sono i dati granulari sulla capacità. Oggi questo dato è invisibile, frammentato, intrappolato in agende cartacee, fogli Excel o gestionali obsoleti.
La nostra visione in merito all’AI si basa su uno schema a tre blocchi incrementale:
1. Fase 1 (oggi): “Efficienza Aumentata”
2. Fase 2 (domani): “Orchestrazione Intelligente”
3. Fase 3 (futuro): “Ecosistema Predittivo"

Per anni, l'approccio 'top-down' dei grandi canalizzatori ha di fatto peggiorato questo problema. Imponendo una pletora di strumenti diversi, ha creato una 'disorganizzazione imposta dall'alto', generando un 'vuoto di connessione' che nessuna AI può colmare da sola.
La vera sfida, quindi, non è sviluppare un'AI più intelligente. È costruire, dal basso verso l'alto, con un approccio 'bottom-up', l'infrastruttura dati che oggi manca. Questo è esattamente il nostro ruolo strategico con Planner24. Non stiamo vendendo un'agenda digitale; stiamo 'attivando' il mercato, trasformando ogni singola prenotazione in un dato strutturato che, finalmente, mappa e rende visibile la Capacity.
Questo processo produrrà di fatto una nuova generazione di car service predisposta alle future piattaforme di distribuzione di eventi riparativi intelligenti.”
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Leggi qui il REPORT del 5° Aftermarket Report 2025 di Sicurauto.